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Atti IX Convegno Nazionale di Speleologia in Cavità Artificiali

Quando in Italia inizia l’emergenza coronavirus, è il 20 febbraio, il convegno è pronto: un anno di lavoro, circa 50 contributi ammessi, numerosi iscritti, disponibilità di una sede istituzionale, autorizzazioni esclusive per poter visitare alcune cavità artificiali di Palermo ed effettuare interessanti escursioni nei complessi ipogei del territorio circostante. Subito dopo, però, le progressive restrizioni alle attività permesse sul territorio nazionale, conseguenti alle norme emanate da vari livelli istituzionali per contrastare l’epidemia da COVID-19, cominciano a fare sentire i loro effetti. Il 23 febbraio viene revocata, in via cautelare, l’autorizzazione all’uso della sede prevista per lo svolgimento del convegno. Individuiamo quindi una nuova possibile sede e iniziamo a modificare tutta la logistica dell’evento, ma il primo di marzo vengono diramate ulteriori misure restrittive, con divieto di utilizzo di strutture pubbliche per eventi di tipo assembleare. Le successive restrizioni imposte dal DPCM dell’8 marzo renderanno impraticabile anche questa ipotesi, precludendo ogni possibilità di svolgere il convegno con modalità che prevedano una compresenza dei partecipanti.

Non volendo deludere attesa e aspettative, abbiamo deciso quindi di svolgere il convegno in via telematica nella sola giornata del 20 marzo, il che ha comportato una ennesima, velocissima riorganizzazione, resa possibile anche grazie alla collaborazione imprescindibile dei tecnici informatici INGV, che hanno fornito il loro supporto all’approntamento della piattaforma software necessaria alla realizzazione del convegno.

Il focus delle tematiche è stato rappresentato dalla sessione dedicata alle Antiche opere idrauliche, che avrebbe dovuto svolgersi in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Acqua, che ha preso in esame, in particolare, i sistemi di raccolta delle acque meteoriche (pioggia e neve), che oggi come ieri ricoprono un ruolo importante nell’approvvigionamento idrico di molte città. Ma non sono mancate sessioni dedicate alle altre tipologie di cavità artificiali: opere minerarie ed estrattive, insediative civili, di culto e militari nell’ambito delle quali sono stati presentati contributi di indubbio interesse, consentendo di acquisire una panoramica aggiornata degli studi condotti negli ultimi anni in tema di cavità artificiali.

Nella sessione Monitoraggio e prevenzione sono risultati di particolare rilievo gli scenari aperti dallo studio delle variazioni climatiche attraverso le analisi geochimiche delle acque sotterranee, e dalla ricerca di siti ipogei artificiali atti ad ospitare strumentazione geofisica per il monitoraggio sismico e per lo studio di precursori sismici,entrambi condotti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in collaborazione con associazioni speleologiche. Sono stati presentati inoltre casi campione in ordine alle problematiche connesse al dissesto geo-idrologico in ambito urbano e uno studio sulla possibilità di individuare le cavità sotterranee inaccessibili attraverso tomografie elettriche e sismiche.

Il volume degli atti è pubblicato su questa rivista.

IX Convegno Nazionale di Speleologia in Cavità Artificiali – Modalità telematica (Palermo) 20 Marzo 2020

Siamo spiacenti di comunicare che, a causa delle restrizioni imposte dal DPCM 1 Marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, con particolare riferimento all’utilizzo di strutture pubbliche per eventi di tipo assembleare ed alla restrizione dei contatti tra i dipendenti delle pubbliche amministrazioni ed il pubblico esterno, sono venute meno le condizioni per garantire lo svolgimento in presenza del convegno in oggetto, che si svolgerà il giorno 20 Marzo in forma telematica.

Indirizzo Segreteria Convegno

Sito ufficiale del Convegno https://www.pa.ingv.it/index.php/2019/08/02/ix-convegno-nazionale-di-speleologia-in-cavita-artificiali/

segreteria.hypopa2020@gmail.com

Indirizzo per invio contributi definitivi/Edizione Atti

hypopa2020@gmail.com

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Riunione annuale Commissione Nazionale Cavità Artificiali SSI

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Data: 3 novembre 2017

Dalle  ore 14.00 alle ore 18.30

presso i locali messi a disposizione dagli organizzatori della manifestazione “Finalmente Speleo 2017” – Finale Ligure (SV)

Principali argomenti all’ordine del giorno:

Opera Ipogea: volume 1-2/2017

La Commissione Nazionale Cavità Artificiali: stato dell’arte

Resoconti attività dei membri della Commissione in sessioni tecnico-scientifiche:

– Simposio “Mundus Subterraneus, Urbino 2016”

– Convegno Sigea “Tecniche di Idraulica Antica, Roma 2016”

– Congresso internazionale di speleologia in cavità artificiali “Hypogea 2017” (Turchia)

– Congresso internazionale di Speleologia 2017 (Australia) e attività della Commission for Artificial Cavities della International Union of Speleology

– Giornate di Studio “Condizioni di stabilità di cavità ipogee ed edifici storici” Orvieto, 2017

– Convegno Nazionale Sigea & Consiglio Nazionale Geologi “Cavità di origine antropica, modalità d’indagine, aspetti di catalogazione, analisi della pericolosità, monitoraggio e valorizzazione (Roma, 1 dicembre 2017) patrocinato dalla Società Speleologica Italiana

– Aggiornamenti sul terzo congresso internazionale di speleologia in cavità artificiali “Hypogea 2019” (Bulgaria)

Proposta di collaborazione con altra Commissione UIS sul Multi-Language Dictionary

Rappresentante italiano UIS per la definizione della simbologia CA

Proposta nomine Coordinatore CNCA e Curatore Catasto Nazionale CA SSI per rinnovo incarichi 2018/2020.

Omologazione corsi SSI speleologia in cavità artificiali. Analisi della problematica e relative valutazioni.

Varie ed eventuali.

La riunione è aperta a tutti i Soci SSI interessati alle tematiche inerenti le cavità artificiali.

Giulio Cappa da Tullio Dobosz Opera Ipogea 2_2016

La Commissione Nazionale Cavità Artificiali della Società Speleologica Italiana (CNCA-SSI), costituita nel 1981, ha l’obiettivo primario di mettere in rete gli speleologi che svolgono attività scientifiche nel settore.

Cura il database speleologico di sintesi denominato “Catasto Nazionale delle Cavità Artificiali, aggiorna la catalogazione tipologica delle opere ipogee artificiali condividendola in ambito della International Union of Speleology (UIS). Ha prodotto la classificazione delle cavità artificiali, suddivise in categorie  secondo la destinazione d’uso, identificando in modo sintetico la natura: la struttura è basata su  sette tipologie principali, a loro volta suddivise in sottotipologie.

Analizza i dati acquisiti da speleologi nelle varie regioni italiane e nel corso di campagne e ricerche condotte in Italia e all’estero, produce la simbologia nazionale e internazionale di riferimento, contribuisce all’aggiornamento del dizionario plurilingue UIS per le cavità artificiali.

Sviluppa progetti di sintesi tipologica e censimenti tematici quali, ad esempio, la La Carta degli antichi acquedotti ed il “Censimento degli Emissari artificiali dei bacini endoreici”.

Dal 1999 cura la pubblicazione della rivista della Società Speleologica Italiana Opera Ipogea –Journal of Speleology in Artificial Cavities garantendone l’elevato standard qualitativo grazie ad un Comitato Scientifico internazionale di alto profilo.

ContattiProf. Michele Betti artificialiATsocissi.it (sostituire AT con @)

Per maggiori informazioni sulle attività delle Commissioni SSI vedi artt. 32-39 del Regolamento della Società Speleologica Italiana http://www.speleo.it/site/images/doc/regolamento_ssi.pdf

PAESAGGIO DI PIETRA. GLI INSEDIAMENTI RUPESTRI DELLE SERRE SALENTINE.

 

Copertina del volume PAESAGGIO DI PIETRA. GLI INSEDIAMENTI RUPESTRI DELLE TERRE SALENTINE.

“Le pietre sono vive. Sono le pagine di un libro, di un romanzo. Raccontano storie: le storie degli uomini. Osservandole possiamo scorgere significati che vanno oltre la materia di cui è fatta la pietra”.

L’autore introduce così la sua opera. Stefano Calò è un giovane archeologo salentino che ha attentamente indagato gli insediamenti rupestri che caratterizzano la Puglia, in generale, ed in particolare la zona del Salento.

Il rapporto fra l’uomo e la pietra risale agli albori della storia. Utilizzata per cacciare e creare utensili, simulacri e opere d’arte. Dove i fattori geologici favorivano la presenza di grotte e caverne l’uomo ha saputo trarne vantaggio sfruttando inizialmente l’ambiente grotta come rifugio e dimora e successivamente considerandolo una rappresentazione simbolica legata a culti e misticismi.

Il fenomeno del vivere in rupe si manifesta non solo durante la Preistoria e il Medioevo, ma anche in periodi più tardi come le fasi post-medievali, nelle quali, benché il vivere in grotta fosse divenuto sempre più marginale, continuò a esistere, associandosi in alcuni casi alle architetture di sottrazione e a quelle realizzate in elevato.

Con il passare del tempo l’ambito sotterraneo ha assolto a funzioni sempre più complesse ed articolate, che hanno portato alla creazione di vere e proprie città scavate nella roccia e complessi monastici che ben poco avevano da invidiare alle architetture costruite in elevato.

Nel volume l’autore descrive come si è sviluppato questo fenomeno all’interno di alcuni insediamenti facenti parte di un comprensorio territoriale fortemente caratterizzato dal punto di vista archeologico.

La speleologia in cavità artificiali, indagando le strutture sotterranee artificiali di interesse storico ed archeologico, riserva particolare interesse per gli insediamenti rupestri perché in tali ambiti appaiono ancora evidenti le tecniche con le quali l’uomo ha superato le innumerevoli difficoltà di adattamento (ad esempio scarsità di acqua, necessità di difendersi dagli attacchi nemici, verticalità dell’insediamento che non favoriva le colture, ecc.).

Anche per questo le Associazioni speleologiche di riferimento nello studio delle cavità artificiali hanno accolto con grande interesse il lavoro di Stefano Calò, che ha ottenuto i patrocini da: Società Speleologica Italiana – Commissione Nazionale Cavità Artificiali, Federazione Hypogea (A.S.S.O., Egeria Centro Ricerche Sotterranee e Roma Sotterranea), Federazione Speleologica Pugliese.

Il volume è edito dalla Arbor Sapientiae Editore S.r.l., Roma, www.arborsapientiae.com

ISBN: 978-88-97805-40-3

Link diretto al sito per l’acquisto online

Note alla pubblicazione a cura di Giovanni Uggeri

 

HYPOGEA2015

 International Congress of Speleology in Artificial Cavities

HYPOGEA2015

Italy, Rome March 11/17, 2015

 Official website: http://hypogea2015.hypogea.it

 

Acquedotto Claudio. Foto Antonio De Paolis.

Underground World of Archaeological and Anthropological interest

Artificial Cavities/Underground Cities and Cliff-Dwellings/

Archaeological Hypogea/Caves of Anthropic Use

Underground Hydraulic Structures of Ancient World/Research Practices and Documentation

The main object of congress is to exchange the experience acquired at the international and national level in the field of speleological and speleo-underwater research in artificial hypogea (works of anthropogenic origin and of archaeological-historical interest), the promotion of the underground historical and cultural heritage, its safeguard and exploitation.

The INTERNATIONAL THEMATIC SESSIONS, which are the main topic of the congress, will deal with the speleological studies undertaken in the international field during the course of shared archaeological missions (Archaeology), the definition of  international standards thanks to the adoption of cartographic symbols (Cartography), the adoption of a sharable world web site (UIS) connected to the “Register of Artificial Cavities” and the comparison between typologies of artificial cavities which have been extensively studied (Typology). The sessions will also provide the possibility of an initial analysis of the legislation presently active in different countries (Legislation) and of enlarging at an international level important Italian projects on artificial cavities, such as the Map of Ancient Aqueducts (Documentation).

Before the congress, there will be a Round Table between Speleologists, experts and Organisations responsible for the environment, history and cultural heritage in Italy to discuss the standards, valorisation and risks of artificial cavities. For example damage, pollution and the presence of illegal activities; systematic control of the combined historical, cultural and archaeological factors in view of knowledge and protection; underground itineraries for tourists; analysis of the condition of the art treasures through an initial census of the Italian and European underground structures of touristic interest; analysis of the implications on jobs and eventual permissions of exploitation of the artificial cavities, due to their cultural and historical importance.

During the Congress, GUIDED TOURS to hypogea and archaeological sites of special interest in Rome will be organised. EXCURSIONS will be organised after the Congress. Exposition areas will be open in the Congress hall. Information concerning the underground archaeological sites of Rome open to the public will be available at the front-desk. Visits of undergrounds of speleological interest in the region of Latium and Umbria will be arranged after the Congress (personal equipment is required).

 Scientific Committee

Kyung Sik WOO – Republic of Korea (President UIS)

George VENI – USA (Vice President UIS)

Fadi NADER – Lebanon (Secretary General UIS)

Mario PARISE – Italy (President Artificial Cavities Commission UIS)

Mladen GARAŠIČ – Croatia (Working Group UIS: Caver’s Multi-Lingual Dictionary)

Philipp HÄUSELMANN – Switzerland (Working Group UIS: Survey and Mapping)

Boaz ZISSU – Israel (Member of Artificial Cavities Commission UIS)

Michele BETTI – Italy (President Artificial Cavities Commission of the Italian Speleological Society).

Roberto BIXIO – Italy (Artificial Cavities Commission UIS)

Vittoria CALOI – Italy (CNR, Centro Ricerche Sotterranee Egeria)

Sossio DEL PRETE – Italy (Editor of Opera Ipogea – Journal of Speleology in Artificial Cavities)

Andrea DE PASCALE – Italy (Archeologist, Curator Archeological Museum of Finale – Artificial Cavities Commission SSI)

Carla GALEAZZI Italy (Member Artificial Cavities Commission UISCentro Ricerche Sotterranee Egeria)

Mario MAZZOLI – Italy (General Manager A.S.S.O.)

Adriano MORABITO – Italy (President of Roma Sotterranea)

Roberto NINI – Italy (Archeologist, Utec/Subterranea)

Simone SANTUCCI – Italy (Roma Sotterranea)

Stefano SAJ – Italy (Architect, Centro Studi Sotterranei)

Cristiano RANIERI – Italy (Archeologist, Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio)

 

Organizing Committee

A.S.S.O – EGERIA CENTRO RICERCHE SOTTERRANEE – ROMA SOTTERRANEA

Carla Galeazzi (Presidente, EGERIA Centro Ricerche Sotterranee)

Vittorio Colombo (Roma Sotterranea)

Massimo D’Alessandro (A.S.S.O.)

Sandro Galeazzi (EGERIA Centro Ricerche Sotterranee)

Carlo Germani (EGERIA Centro Ricerche Sotterranee)

Luigi Manna (Gruppo Speleologico Cudinipuli)

Maria Teresa Pilloni (A.S.S.O.)

Elena Silvestro (Roma Sotterranea)

Marco Vitelli (A.S.S.O.)

Elena Volpini (Roma Sotterranea)

Proceedings

The proceedings will be published as addendum to the journal Opera Ipogea – Journal of Speleology in Artificial Cavities, (Italian Speleological Society, ISSN 1970-9692, http://www.operaipogea.it).

Contacts

To submit contributions:    contributions2015@gmail.com

SPONSOR:  UIS  International Union of Speleology – SSI Società Speleologica Italiana

SPONSOR TECNICI: 

Associazione Culturale Subterranea

Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio

Gruppo Storico Romano

MEDIA PARTNERS:

Associazione Scintilena – Notiziario di Speleologia http://www.scintilena.com/

Rome Insider http://www.romeinsider.it/

Registration

The Discounted Fee Due By: September 30th, 2014

Registration Closing Date: March 1st, 2015

 

L’Umbria in Ombra – Convegno speleologia in cavità artificiali

 

Todi 29 novembre – 01 dicembre 2013

3 Giorni per parlare di Umbria Sotterranea nel convegno “L’Umbria in Ombra” organizzato dal Comune di Todi e Todi Sotterranea con il patrocinio di: Regione Umbria, Provincia di Perugia, Provincia di Terni, Commissione Nazionale Cavità Artificiali, Società Speleologica Italiana, Federazione Umbra Gruppi Speleologici e FIPSAS.
13 Comuni: Assisi, Bevagna, Cesi, Città della Pieve, Narni, Norcia, Orvieto, Perugia, Sangemini, Spoleto, Terni (Todi) e da fuori regione Albano Laziale e Roma.
14 Associazioni
7 Gruppi speleologici
25 Relatori
1 Sessione poster
1 Sessione video

Per informazioni: umbriainombra@gmail.com – tel. 349.2562514

 

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Puliamo il Buio 2013 anche nel Parco Archeologico di Cuma (Pozzuoli – NA)

Il giorno venerdì 27 settembre 2013 si è svolta nel Parco Archeologico di Cuma l’annuale edizione di Puliamo il Buio. Oltre a due rappresentanti della speleologia campana (I. Guidone GSNE e F. Catuogno CAI Napoli), erano presenti alla giornata di sensibilizzazione: il presidente del Circolo Legambiente Pozzuoli-Campi Flegrei Cristina Canoro, il Funzionario Soprintendente di zona Paolo Caputo, il comandante della Guardie Forestali di Pozzuoli nonché alcuni rappresentati dell’Ufficio N.U di Pozzuoli (fig. 1).

Oggetto della giornata di sensibilizzazione è stato uno dei numerosi bunker militari che notoriamente caratterizzano sia il litorale flegreo sia il promontorio vulcanico di Cuma, su cui sorge tra l’altro l’antica acropoli greco-romana.

Con il patrocinio della FSC è stato reso agibile l’unico bunker che si presentava particolarmente caratterizzato da numerosi rifiuti antropici (fig. 2); questo, individuabile nella fascia più bassa del costone settentrionale della collina, risultava essere più accessibile dei c.d. bunker alti, i quali, trovandosi a quote maggiori e ben protetti dalla vegetazione collinare, si presentavano particolarmente puliti nonostante l’acclarato stato di abbandono.

Grazie al supporto degli operai dell’Ufficio N. U. di Pozzuoli, sono stati stoccati due sacconi di “indifferenziata” e tre sacchi di materiale pesante, quali contatori del gas, cuscini in gomma piuma, coperte, reti arrugginite, secchi di plastica.

Nonostante tale complesso militare sia stato rilevato e studiato già da diversi decenni, il dott. Caputo ha mostrato agli speleo presenti l’accesso di un’altra cavità, sita sempre sul lato settentrionale, per la quale non risulta al momento alcuna documentazione (fig. 3). Rilevatone sommariamente la lunghezza e osservatone le caratteristiche tipologiche essa è stata ipoteticamente ascritta allo stesso periodo degli altri ipogei militari conosciuti, benché le pareti si presentassero grezze e senza la messa in opera dell’intonaco. Possiamo anticipare però che, dopo questa giornata d’impegno ambientale, si sono gettate ottime basi per una futura collaborazione tra la Federazione Speleologica Campana e la Soprintendenza Archeologica di quest’area flegrea.

Di Ivana Guidone (Gruppo Speleologico Natura Esplora – GSNE).

Puliamo il Buio 2013: molti gli interventi in cavità artificiali

Nell’ambito della manifestazione nazionale Puliamo il Buio (PIB), organizzata e promossa dalla Società Speleologica Italiana nei giorni 27/29 Settembre 2013, sono stati effettuati interventi di riqualificazione in alcuni ipogei artificiali italiani di interesse storico – archeologico.

Abruzzo.

Domenica 29 settembre l’Associazione Centro Appenninico Ricerche Sotterranee (CARS) ha operato nella condotta di Fonte Cannelli sita in Chieti (catasto CA – 2ACH) con un gruppo composto da cinque speleologi. Le Fonti Cannelli sono state costruite nel 1663 per volere del Camerario Barone Antonio Valignani con la funzione di fornire acqua ad uso pubblico. La struttura consta di nove vasche addossate alla parete in laterizio contro terra. La condotta drenante che raccoglie lungo il suo percorso l’acqua che alimenta le Fonti, risulta essere poco profonda rispetto al livello di campagna. A causa di numerose moderne costruzioni è stata soggetta ad interventi di conservazione inadeguati: infatti in alcuni passaggi la condotta presenta superfetazioni in cemento.

La condotta in due punti è collegata con l’esterno attraverso due tombini, utilizzati per lo sversamento di materiali da costruzione ed  inerti che hanno causato la parziale ostruzione del primo e la totale del secondo, riducendone notevolmente la portata idrica.

Sono stati estratti circa 30 Kg di materiale ferroso e residui generici disseminati lungo la condotta.

Per le ostruzioni succitate il CARS, in seguito ad una precedente visita, presentò esaustiva segnalazione scritta all’ente proprietario, relazionando sullo stato di fatto e localizzando i due punti di maggiore criticità.

Di Errico Orsini

Lazio.

Sabato 28 settembre la Federazione dei Gruppi speleologici del Lazio per le cavità artificiali Hypogea ha curato, in stretta collaborazione con gli operatori del Parco Regionale di Castelli Romani e con gli addetti del Comune di Castel Gandolfo, la pulizia dell’incile dell’antico Emissario Albano.

Sono stati rimossi circa 400 Kg di materiale (vegetazione spontanea infestante, residui di vegetazione in decomposizione nel canale di adduzione all’emissario, bottiglie di vetro e plastica, lattine, copertoni di auto, ecc.). L’emissario Albano, uno dei maggiori del Lazio, realizzato nel IV secolo a.C., è stato sino ad oggi scarsamente indagato a causa dell’oggettiva difficoltà di percorrenza causata dal completo allagamento della struttura, da ostruzioni alla base dei pozzi realizzati per lo scavo in cieco (coltellatio) e per la presenza, negli anni passati, di sversamenti abusivi di origine fognaria.

PIB 2013 Lazio 2 Emissario Albano. Foto Roberto Palombarani

La struttura, di elevatissima importanza storico – archeologica, è attualmente oggetto di un piano di studi speleologici triennale da parte della Federazione Hypogea, che ha ottenuto l’autorizzazione della competente soprintendenza.

Le indagini speleologiche, archeologiche e geologiche saranno finalizzate allo studio di dettaglio dell’opera, al ripristino della percorribilità del condotto, alla sua riqualificazione, tutela e valorizzazione. L’intervento è stato ripreso dal TG2 nazionale.

Di Carla Galeazzi

Puglia.

Nel territorio di Bari gli ipogei si sono diffusi in modo particolare nel medioevo, ma già in epoca antichissima le popolazioni avevano imparato a sfruttare le cavità tipiche del territorio carsico come rifugi. Ciò a causa della particolare situazione geologica che vede la città sorgere su uno strato calcarenitico variabile dai 7 ai 3 metri, che poggia sui duri e stratificati calcari cretacei. Nel capoluogo pugliese e nei comuni dell’area metropolitana, si contano circa 300 ipogei.

L’insediamento della Caravella è formato da tre complessi, per un totale di 11 ingressi con una estensione di 1300 m2 e prende il nome da un affresco presente in una delle grotte che raffigura un’imbarcazione con grandi vele. Sorge in una delle 4 lame che attraversano la città di Bari e che sono tutte ricchissime di grotte naturali, pur se poco profende e bellissimi ipogei abitativi, trappeti, a volte riutilizzati come opere di guerra, ma poche chiese rupestri.

È stato scelto questo ipogeo poiché a prima vista era il più accessibile ed il meno inquinato della zona ed è situato nei pressi di una delle poche chiese rupestri baresi che ancora conserva tracce di affreschi. Lo stesso complesso ipogeo era ricco di affreschi ma fu danneggiato dopo un tentativo di lottizzazione negli anni ’80 e in seguito ai crolli sono rimaste poche testimonianze pittoriche. Il problema dell’inquinamento negli ipogei baresi è molto serio e frequente. Le combustioni di rifiuti plastici o l’abbandono di resti organici e carcasse di animali sono un rischio per la salute, tanto più che sorgendo in lame e depressioni carsiche sorgono in aree a forte rischio idrogeologico.

Il Gruppo Speleologico Vespertilio e la sezione Legambiente Bari hanno creato un’ottima sinergia grazie al progetto Puliamo il Buio e si spera di aver iniziato una proficua e capillare opera di sensibilizzazione. Tanto più che né i mezzi del comune né i cittadini (se non in numero pari a quelli delle dita di una mano) si sono proposti di aiutare nell’opera di pulizia. Fortunatamente gli speleologi erano numerosi. Anche l’intervento del Corpo Forestale dello Stato ha prodotto delle segnalazioni e ci auguriamo che presto si comprenda che gli ipogei baresi, come quelli di tutta la Puglia, devono diventare una risorsa e non un luogo di discarica.

di Marco Petruzzelli

Trentino Alto Adige.

Il Gruppo speleologico trentino S.A.T. Bindesi (Villazzano, Trento) ha effettuato la pulizia della Miniera di Masen (Faedo – Trento). Hanno partecipato 15 persone, delle quali 13 speleologi impegnati in grotta nelle operazioni di ripulitura.

L’intervento è durato circa 7 ore consentendo di raccogliere circa 50 Kg di rifiuti prevalentemente di origine domestica (bottiglie e lattine) oltre ad alcune batterie.

La miniera era stata già verificata nella scorsa primavera risultando abbastanza sporca. In estate nel corso di una esercitazione del Soccorso Speleologico è stata effettuata la pulizia del rampo principale. In questa occasione l’intervento è stato condotto nei rami profondi e secondari.

I rifiuti sono stati asportati dagli operatori del Comune di Faedo.

Di Giacomo Berzacola